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Sito ufficiale del Coordinamento Trans Sylvia Rivera

I fondamenti del Coordinamento Trans Sylvia Rivera sono i seguenti:
diritti civili, diritti umani, autodeterminazione, laicità, antirazzismo, antifascismo


lunedì 25 gennaio 2010

I PUNTINI SULLE I

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Editoriale
di Porpora Marcasciano
Vice Presidente M.I.T. Bologna


Colpisce ultimamente, ascoltare (nelle assemblee) o leggere (sui tanti documenti e comunicati che girano) il richiamo al concetto del “fare filosofia” contrapposto al “lavorare” quest’ultimo senza dubbio molto più utile della pura e semplice teoria implicita nel concetto di “fare filosofia”. Mi hanno colpito anche una serie di passaggi o posizioni in cui si fa riferimento al “fallimento” del movimento/politica/associazioni trans che c’è stata fino ad ora. Chiaro che stando sulla breccia dai lontani Anni 70 e chiaro che facente io parte oltre che del movimento GLT anche di un’associazione chiamata MIT che proprio quest’anno ha festeggiato i suoi 30 anni di storia. Chiaro che in 30 anni di storia mi risulta difficile discernere tra la filosofia (teoria) e la pratica, discernere tra quali siano state le prassi e quale il pensiero che le sosteneva, mi risulta difficile semplicemente perché le due cose, per quanto mi riguarda, hanno viaggiato insieme. Mi risulta difficile considerare quanto fatto fin ora pura e semplice “teoria” tanto più quando penso alla violenza che ho subito, alle botte che mi son presa dai fascisti (ben tre volte), a quelle dei poliziotti che mi/ci fermavano, ci facevano passare la notte in gattabuia. Mi risulta difficile pensando a quando fui arrestata (novembre 1979) per atti osceni in luogo pubblico (4 giorni di isolamento a Regina Coeli e tre mesi al processo per direttissima). Mi è difficile anche pensando alle mille manifestazioni-contestazioni-proteste per far luce nel deserto che ci circondava. Soprattutto mi è difficile pensare che per fare/lavorare (come si afferma da qualche parte) oggi c’è bisogno di demolire quello che si è fatto ieri.
Proprio perché mi risulta difficile da comprendere, provo a fare un po’ di ordine (quello buono), a fare un po’ di esercizio di memoria e …. mettere qualche puntino sulle I.
Per quasi tutti gli anni 70 ho frequentato e battuto soprattutto la scena gay fino a fondare, insieme a Marco Sanna, il Collettivo Narciso divenuto in seguito Circolo M. Mieli. Ho cominciato a frequentare le riunioni del MIT esattamente quando ci si batteva per la Legge 164 che ottenemmo il 14 Aprile 1982. In piazza insieme alle tante trans, tutte unite nel MIT, c’erano i radicali, compagni di Lotta Continua, del Manifesto e dell’allora PCI…non c’erano fasci! Alla luce dei “fallimenti” paventati e della teoria “rinfacciata” possiamo considerare quella della 164 una vittoria? Possiamo dichiarare che è stata anche una vittoria del MIT? Da li mi piacerebbe partire, perché quella VITTORIA mi sembra un buon punto di partenza per rispondere alle calunnie di alcune care amiche (non compagne) T che sembrano trovare nell’avversione al MIT il loro unico motivo di essere.
E per non tirarla lunga, mi soffermo anche sulla descrizione di alcuni servizi e progetti del MIT e relativi risultati (in numeri certificati) per rispondere alle care T che vedono in quello che si è fatto fino ad ora pura teoria o fallimento.
Comincio da
1) Consultorio diventato oggi Struttura Convenzionata USL con in carico 650 utenti; due gruppi di auto aiuto (uno FtM e uno MtF) che seguono 14 persone; sostegno diretto e telefonico (nell’anno 2009) registrate 1200 telefonate da tutta Italia delle quali 350 per informazioni e consigli, 200 di sostegno a distanza, 190 per motivi legali, 220 per motivi sanitari, 180 da altri servizi e 60 varie. Il Consultorio lavora in rete con tutti i centri ONIG di cui il MIT fa parte. E’ aperto dal lunedi al venerdi dalle 10 alle 18.
2) Sportello Nuovi Diritti CGIL attivo dal 1997. Non si hanno i dati precisi di 13 anni di attività ma per fermarsi all’ultimo anno: 12 persone seguite e sostenute nella ricerca lavoro; 8 persone sostenute in cause di mobbing e discriminazione; 5 persone seguite nelle pratiche di disabilità e Assistenza.
3) Progetto Artemide (MIT-Comune di Bologna) intervento di Riduzione del danno nel mondo della prostituzione di strada e in appartamento. Attivo dal 1997. Nell’ultimo anno di Unità di Strada sono stati effettuati 6217 contatti in strada, distribuiti 11352 profilattici, Accompagnate ai servizi 90 persone. Il materiale informativo da distribuire è preparato dal MIT e viene usato da tutti i Progetti Italiani di Riduzione del danno. Avviato un percorso protetto di Art. 18 che al momento segue 2 persone.
4) Accoglienza. Il MIT gestisce tre mini appartamenti per rispondere alle emergenze abitative per tutti/e coloro che si trovano in difficoltà. In un anno effettuate 5 accoglienze.
5) Avviate 14 borse lavoro in 15 anni; 12 inserimenti lavorativi.
6) Dal 1999 avviati 4 Progetti Europei come Associazione promovente tra cui un Progetto Equal e partecipato a 23 progetti come partners. Progetti che hanno prodotto comunicazione, informazione, politica e soprattutto lavoro.
7) Assistenza in carcere. Fino a quando ci sono state il MIT ha assistito e sostenuto le trans recluse nel carcere bolognese della Dozza.
8) Consulenza e formazione alle principali associazioni e progetti di riduzione del danno.
9) Centro di documentazione con tutti i testi italiani sull’argomento.
Che faccio continuo?
Il Festival Internazionale del Cinema Transessuale DIVErGenti giunto alla sua terza edizione. La mostra fotografica sul transessualismo nella storia e nelle culture disponibile a tutti coloro che vogliono esporla. Nel 2000 ha organizzato Transiti (Convegno Scientifico-Culturale Internazionale su transessualismo e identità di genere), dove ospite d’onore fu Sylvia Rivera, invitata in Italia dal MIT. Il MIT ha fatto parte della Commissione Pari Opportunità (contribuendo anche alla sua realizzazione) presso il Ministero Pari Opportunità presieduti dalla Senatrice Balbo e successivamente da Catia Belillo, annullate successivamente dal secondo governo Berlusconi (trans destre ricordatevelo). Tutto quello che il MIT ha creato e che offre è stato possibile in un contesto politico (quello Bolognese) che ce lo ha permesso, non dimentichiamolo, specialmente prima di andare a chiedere briciole a Maroni. In questi anni il MIT si è adoperato a costruire e intessere rapporti con tutte le associazioni del Movimento GLbT. Si è partecipato alla costruzione anzi alla strutturazione del Consultorio Trans Genere di Torre del Lago, anche in virtu del fatto che a progettarlo c’era Regina (MIT da sempre) che da anni lavorava in Toscana (vi risulta?). Quando l’ONIG propose di trasformare il T da Disforia in malattia rara, il MIT indisse una riunione aperta a tutte le realtà Trans italiane a TUTTE (vi risulta?) e da lì, vista l’importanza del confronto, venne creato il Coordinamento Sylvia Rivera che, nonostante a qualcuno questo non scende, non era la longa mano della MIT ne della Marcasciano visto che era aperto a tutti e dentro ci stavano tutti …. VI RISULTA? Care Ex di associazioni varie vi ricordate quante volte il MIT vi ha invitate per confrontarsi e collaborare?….Capisco adesso perché non si accettava, per non farvi strumentalizzare o accalappiare, ma il MIT non aveva mica bisogno di voi!!!
Di queste cose mi sarebbe piaciuto tanto parlarne di persona in un bel dibattito pubblico ma le richieste sono sempre cadute nel vuoto. Questo soprattutto perchè il Coordinamento T è tacciato di antagonismo e soprattutto perché il MIT non ha mai posto condizioni né rivendicato nulla, ma visto che la misura è colma… è bene mettere i puntini sulle I. Altrimenti, si dice, che chi troppo si inchina si scopre il culo.
Diciamo che oggi il MIT ha una sua linea politica che, visti i servizi offerti, non è pura teoria, ne semplice filosofia, ne antagonismo…ne tantomeno un fallimento! Diciamo con orgoglio che il nostro lavoro, pur nel confronto allargato e senza isolarsi, si è tracciato sempre nel ricco e variegato solco della Sinistra, che ultimamente sembra non andare più di moda o molto più semplicemente non conviene più rivendicare…ebbene per noi tutto questo resta un dato di fatto e un grande motivo di orgoglio. I fascisti non ci sono mai piaciuti, ne quelli che picchiano ne quelli travestiti da agnelli, lo sforzo maggiore è quello di riconoscerli….per questo non ci piace andare a parlare con Maroni. Dopo la rivolta di Rosarno, dopo i suicidi e le violenze nei CIE, dopo l’aumento della violenza trans fobica, dopo i tanti no….sembra quasi che l’agnello vada a trattare con il lupo.
In Italia si diventa antagonisti o addirittura violenti appena ci si permette di dissentire. Una volta si litigava, ci si accapigliava ma si faceva, oggi basta una parola fuori luogo che partono denunce e la delazione…come in tempi tristi prende il posto della politica.

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